PERCHÉ USARE GLI STELI A CONSERVAZIONE DI COLLO?

Dr. Giovanni Simonini • 5 min

Il concetto della conservazione del collo femorale nella protesi totale di anca si è rivelato fin dall’inizio un’intuizione vincente. Tale intuizione la dobbiamo all’illustre prof. Pipino che la propose già nel 1979 ideando e realizzando il primo stelo a conservazione di collo chiamato Biodinamica. Da questa protesi negli anni successivi ideò il primo degli steli a conservazione di collo moderni da cui derivano praticamente tutti i vari steli a conservazione di collo in commercio oggi.

Da allora questa tipologia di protesi ha dato risultati straordinari soprattutto nei pazienti più giovani e con grande richiesta funzionale (sportivi per esempio) unitamente alle tecniche chirurgiche più moderne che io e alcuni colleghi di tutto il mondo stiamo sviluppando da ormai 15 anni note col nome di FAST-TRACK.

Il motivo di tutto ciò risiede nel fatto che la conservazione del collo femorale porta innumerevoli vantaggi. I più significativi sono:

  • 1. Preservazione del bone stock (riserva ossea), utile in caso di revisione dell’impianto protesico.
  • 2. Maggior stabilità primaria e secondaria (la protesi si integra prima con l’osso del paziente e ha una maggior durata nel tempo).
  • 3. Rispetto del naturale off-set e della giusta tensione muscolare (risulta più stabile e meno soggetta al fenomeno della lussazione).

Negli ultimi decenni l’utilizzo di questa tipologia di protesi si sta sempre più affermando grazie agli ottimi risultati clinici che dimostra (recupero precoce non solo delle normali attività sociali e lavorative del paziente, permettendo di dimettere i pazienti entro una settimana dall’intervento e in alcuni casi lo stesso giorno, ma anche di alcune attività sportive).

La dimensione ridotta di questa tipologia di steli protesici inoltre consente una maggior mini-invasività anche riguardo i tessuti molli, consentendo quindi di attuare il cosiddetto tissue sparing in modo ottimale.

In conclusione, posso affermare che seppur l’utilizzo di questa tipologia di steli protesici richieda un considerevole percorso formativo da parte del chirurgo ortopedico che desideri iniziare ad usarli (ricordo che presso la mia unità di chirurgia dell’anca e del ginocchio si effettua attività didattica a tale proposito), se utilizzati da mani esperte e con le corrette indicazioni sono in grado di fornire risultati decisamente superiori agli steli tradizionali.


lo stelo corto anatomico si adatta perfettamente all'anatomia del femore prossimale consentendo una stabilità primaria ottimale



 immagini rx post intervento


rx post intervento di protesi di anca con stelo “tradizione” (notasi la differente lunghezza e conseguente invasione di canale femorale)

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