ESPLORANDO LA PNEUMOLOGIA: MALATTIE RESPIRATORIE E LA LORO GESTIONE

Dr.ssa Anna Maria Nava • 5

La pneumologia è un ramo della medicina che si occupa delle malattie dell’apparato respiratorio, abbracciando diversi aspetti della salute polmonare, dalla prevenzione, alla diagnosi precoce ed alla terapia.


Malattie polmonari ostruttive:

  • BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva): Si tratta di una malattia cronica progressiva, caratterizzata da una persistente ostruzione delle vie aeree, non completamente reversibile che riconosce la propria causa più frequente nella esposizione al fumo di sigaretta. I sintomi principali sono la tosse cronica, più intensa al mattino e caratterizzata dalla produzione di muco e la dispnea, ossia il senso di difficoltà nella respirazione, che tende a peggiorare nel tempo ed è causa della progressiva limitazione delle attività della vita quotidiana.
  • ASMA: Una malattia ostruttiva infiammatoria cronica delle vie aeree. La mucosa che riveste i bronchi si infiamma, le ghiandole della mucosa bronchiale producono muco denso, i muscoli della parete bronchiale si contraggono. Tutto ciò comporta una riduzione del calibro dei bronchi determinando una difficoltà al passaggio dell’aria, che è il sintomo principale. Circa il 50% degli asmatici riconosce come causa l’allergia a sostanze inalanti come pollini, acari, derivati epidermici di animali. L’asma allergico può associarsi a rinocongiuntivite e poliposi nasale.

Malattie polmonari restrittive:

Riducono la distensibilità polmonare, compromettendo l’espansione del polmone e causando così affaticamento e riduzione del volume polmonare. Il difetto ventilatorio restrittivo è un disturbo comune a diverse malattie respiratorie che possono interessare:

  • Il parenchima polmonare
  • La pleura
  • La parete toracica
  • L’apparato neuromuscolare

Il capitolo delle malattie restrittive del parenchima polmonare (interstiziopatie) è molto vasto, e tra le patologie più note troviamo:

  • Pneumoconiosi causate dalla esposizione cronica ad alcune polveri, esempio SILICOSI
  • Fibrosi polmonare post-radiazione, in genere secondaria ad un trattamento radioterapico per patologia tumorale
  • Fibrosi polmonare iatrogena causata da farmaci (quello più comune è l’amiodarone)
  • Polmoniti da ipersensibilità, ossia causate da una reazione allergica a polveri inalate (diversa dalla allergia ai pollini), es. polmone del contadino
  • Fibrosi polmonare idiopatica

Malattie infettive polmonari:

Colpiscono:

  • Le vie aeree quali bronchite acuta, bronchioliti
  • Il tratto respiratorio inferiore quali polmoniti, flogosi peribronchiectasiche, ascesso polmonare, tubercolosi

Tumore polmonare:

Può essere:

  • Primario del polmone, ossia originante da cellule polmonari. Può svilupparsi nelle vie aeree o nelle piccole cavità aeree del polmone (alveoli)

  • Metastatico, ossia che origina in altri distretti del corpo e si diffonde poi al polmone. Il fumo di sigaretta è la causa principale del tumore polmonare e contribuisce a circa l’85% di tutti i casi della malattia. Il rischio di sviluppare il tumore polmonare varia sia in base al numero di sigarette fumate che agli anni di tabagismo.

  • Malattie vascolari polmonari:

    • Embolia polmonare: E’ una patologia causata da coauguli di sangue che giungono al polmone da altre parti dell’organismo, frequentemente originano dalle gambe quando vi è una flebite.

    Patologie della pleura:

    • Pleuriti
    • Versamento pleurico
    • Tumore della pleura

    Disturbi del sonno:

    • OSAS (apnea ostruttiva del sonno), è una patologia cronica molto diffusa che comporta ripetute interruzioni della attività respiratoria durante il sonno. Sebbene queste pause durino pochi secondi, si possono presentare circa 0 volte in un'ora ed anche centinaia di volte in una notte, impedendo di riposare adeguatamente. Smettere ripetutamente di respirare nel corso della notte ha degli effetti sul corretto funzionamento dell’organismo. Nel breve periodo determina sonnolenza, cefalea, riduzione dell’attenzione, ma a lungo andare causa importanti danni sia per conseguenze cardiovascolari (aritmie, infarto del miocardio, ipertensione arteriosa) che per quelle neurologiche (ictus ma anche patologie degenerative). Inoltre, la scarsa attenzione e la sonnolenza aumentano la probabilità di incidenti stradali.

    Come si svolge la visita pneumologica?

    La visita pneumologica è un colloquio tra medico e paziente nel corso del quale viene raccolta una anamnesi, ossia la storia clinica del paziente (patologie in atto o pregresse), terapie in atto. E’ importante che il paziente fornisca l’elenco dei farmaci che assume (alcune terapie possono essere responsabili di tosse, ad esempio alcuni ACE-inibitori, o dispnea, ad esempio alcuni betabloccanti che possono essere prescritti non solo dal cardiologo ma anche dall’oculista per il trattamento del glaucoma). Viene preso in considerazione anche lo stile di vita (fumatore o no, consumo di alcol o no, attività lavorativa, sedentarietà, qualità del sonno). Vengono esaminati attentamente i sintomi in base ai quali è stata richiesta la visita pneumologica, gli accertamenti già effettuati, ad esempio esami ematici, radiografia del torace o TC, spirometria, visita ORL, visita cardiologica. Raccolti questi dati si esegue la visita vera e propria, misurata la saturazione arteriosa con il pulsossimetro. Nel corso della visita il pneumologo può consigliare ed eseguire una spirometria semplice.

    La spirometria semplice è un test di particolare efficacia, facilmente effettuabile e non invasivo che permette di diagnosticare e monitorare specifiche condizioni polmonari. Nello specifico, il test misura la quantità di aria che si è in grado di inspirare ed espirare e la velocità con cui si riesce a muoverla. Permette in poco tempo di valutare la presenza di una patologia ostruttiva e l’entità della ostruzione. In un paziente mai stato valutato dal pneumologo e con sintomi respiratori quali dispnea e tosse permette quindi di fare già una diagnosi differenziale tra patologia ostruttiva e restrittiva. In un paziente con patologia ostruttiva nota permette di valutare la risposta terapeutica, o il peggioramento in corso di riacutizzazione. In pazienti con ostruzione bronchiale viene associato anche il test di broncodilatazione farmacologica che consiste nella somministrazione per via inalatoria (spray) di un farmaco broncodilatatore (salbutamolo) e di ripetere la spirometria trascorsi 20 minuti. Questo test permette di valutare la reversibilità della broncoostruzione e fare quindi una diagnosi differenziale tra asma (malattia ostruttiva reversibile) da BPCO (malattia ostruttiva non completamente reversibile). Non sempre con la sola visita e spirometria semplice si è in grado di formulare una diagnosi. In questo caso vengono prescritti tutti quegli accertamenti che permettono di approdare alla diagnosi.


    Terapia:

    La terapia inalatoria rappresenta il caposaldo del trattamento dell’asma e della BPCO poiché consente di somministrare i medicamenti direttamente nel lume delle vie aeree, ottenendo a questo livello concentrazioni consistenti di farmaco riducendo al minimo gli effetti collaterali. Per far si che il farmaco raggiunga i bronchi deve essere assunto mediante i cosiddetti dispositivi inalatori che erogano il farmaco sotto forma di spray o polvere. La scelta dell’inalatore è importante quanto quella del principio attivo che esso contiene. Bisogna valutare per ogni singolo paziente quale sia il dispositivo che meglio si adatta alle sue esigenze ed alle sue caratteristiche al fine di migliorare l’adesione e l’efficacia della terapia. Una delle cause del fallimento della terapia è l’utilizzo di un dispositivo inalatorio non adatto alle caratteristiche del paziente.

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